Gabbani torna allo Sferisterio: "La ricerca di sé non finisce mai"

"Le canzoni appartengono a chi le ascolta e i miei brani danno luogo a diverse interpretazioni. L’album Dalla tua parte è una dichiarazione di apertura che si rivolge al pubblico che può dare qualsiasi risposta alle domande che pongo". Francesco Gabbani dà appuntamento al concerto di venerdì alle 21 allo Sferisterio, un luogo che il cantautore conosce bene perché vi canta spesso. "E lo faccio sempre tanto volentieri – spiega – perché è uno dei posti più belli d’Italia, un luogo incredibile, unico. Sono davvero felice di tenerci un live perché l’emozione è doppia: a quella per il concerto si aggiunge quella di un luogo affascinante che trasuda energia e dove è forte il contatto con il pubblico".
Gabbani, lei ha dichiarato che nel suo ultimo album ha scavato dentro di sé, cosa ha scoperto di nuovo su Francesco Gabbani?
"Ho capito che c’è tanto da scoprire e non finisce mai la ricerca di sé, di capirsi. Nel disco c’è un approccio intimista perché sto crescendo e ricerco quella serenità che va trovata in se stessi". C’è un filo che unisce i suoi dischi? E in cosa quest’ultimo si stacca dai precedenti?
"Non si stacca molto, se non che si tratta di un lavoro più intimista. Non è cambiato il mio modo di scrivere ed il filo che unisce gli album è il modo di scrivere canzoni che mi rappresenta in tutte le sfaccettature. E allora si va da brani ballabili a quelli con un appeal leggero fino a quelli di estrazione cantautorale: possiamo dire che l’album è come una tavolozza di colori differenti che fanno parte di me". Qual è la caratteristica che l’ha spinta a scegliere ’Viva la vita’ da proporlo a Sanremo?
"È un brano che sento molto mio, al di là della bellezza. Ritengo che abbia le potenzialità di un classico, senza tempo, che gira attorno alla ricerca del significato e dell’accettazione della vita così come è".
Lei ha tagliato il traguardo di potere vivere con la musica, ma questa certezza non le fa perdere quella insicurezza che spinge a dare un qualcosa in più perché può essere pericoloso adagiarsi su certi risultati?
"Può esserlo. Non c’è mai nulla di certo e ogni volta è un salto nel vuoto. Sin da bambino ho avuto una fiammella nella musica ed è una soddisfazione poterla coltivare con l’entusiasmo di sempre, però non do mai nulla per scontato. Ho un pubblico che ha deciso di seguirmi, a prescindere dalle hit, e questo mi dà la serenità di potermi esprimere liberamente mentre prima vivevo come voler dimostrare qualcosa".
C’è una canzone a cui si sente legato perché mentre la canta riaffiorano certe emozioni?
"Tutte sono legate a particolari momenti, però ha un qualcosa di speciale il pezzo La mira.
İl Resto Del Carlino